Teen-Agers

Nell’adolescenza si comincia ad essere più attenti al proprio corpo e alle sue caratteristiche uniche, e spesso a questa età anche piccole imperfezioni possono essere vissute come “grandi problemi”.
Intercettare a questa età le dismorfogenesi facciali, che provocano malformazioni all’estetica del viso, ci permette di stilare un piano di trattamento adeguato per trattare nei tempi corretti e secondo i più attuali protocolli scientifici.
Le considerazioni estetiche ai fini della correzione del dismorfismo facciale possono ripercuotersi su funzioni quali la parola, la deglutizione la masticazione e la respirazione.

Alimentazione e igiene dentale

Gli alimenti da limitare sono i dolciumi e gli zuccheri: merendine, caramelle, bevande dolci e alcolici, ma anche un eccessivo consumo di carboidrati predispone allo sviluppo di erosioni e carie dentali. Lo zucchero provoca infatti un’alterazione del PH orale, con un aumento dell’acidità che favorisce l’indebolirsi dello smalto dei denti e la formazione della placca batterica.
Ci sono cibi che, al contrario, favoriscono la salute dei denti e della bocca: frutta e verdura, cereali soprattutto integrali, latticini e yogurt. Per la parte proteica scegliere carne magra e pesce, uova e legumi. Le regole della buona alimentazione per denti e bocca sono dunque le stesse regole da seguire per la salute di tutto l’organismo: una ragione in più per mangiare in modo sano e regolare. In generale, ricordate che più si tengono in bocca cibi dolci senza poi aver cura di lavarsi i denti e più c’è il rischio di danneggiarli.

La Carie

I ragazzi crescono e, con loro, cambiano anche i problemi legati alla salute dei denti. Quando i nostri figli erano piccoli i problemi più seri riguardavano essenzialmente le carie ed i traumi agli incisivi, quando si entra nell’adolescenza gli agenti dannosi per la salute del cavo orale cambiano. Per questo motivo il Ministero della Salute ha messo a punto delle linee guida pensando proprio ai teenagers, per far capire quali sono i comportamenti sbagliati e quali conseguenze possono avere sulla salute della bocca.

La carie è una patologia multifattoriale a carattere infettivo.
Un disequilibrio dell’ecosistema orale si determina quando le specie batteriche cariogene, in particolare streptococchi del gruppo mutans e Lactobacilli, aumentano numericamente a discapito delle specie saprofite. Tale condizione infettiva precede il segno clinico della malattia, rappresentato dalla soluzione di continuo dei tessuti duri. La sola terapia della lesione cariosa, cioè la cura del segno clinico della malattia, non influisce, se non marginalmente, sullo stato infettivo; ciò comporta che il rischio di sviluppare nuove lesioni cariose persiste, se non s’interviene sulle cause della malattia. Una corretta gestione della carie deve, pertanto, prevedere una valutazione del rischio individuale di sviluppare nuove lesioni cariose. L’applicazione di misure preventive è necessaria per ridurre il rischio di nuove lesioni e per arrestare la progressione delle lesioni in fase iniziale.
I fattori eziologici che concorrono a sviluppare la carie sono molteplici.
La malattia, infatti, si sviluppa attraverso una complessa interazione nel tempo tra i batteri acidogeni e i carboidrati fermentabili introdotti con la dieta e fattori legati all’ospite, quali la saliva. A questi fattori se ne aggiungono altri come lo stato socio- economico, l’uso di agenti remineralizzanti, etc… La valutazione del rischio di carie risulta, pertanto, complessa e comprende fattori fisici, biologici, ambientali e comportamentali. Un’elevata concentrazione di batteri cariogeni, abitudini alimentari inappropriate, un inadeguato flusso salivare, un’esposizione al fluoro insufficiente, una scarsa igiene orale e un basso stato socio-economico sono riconosciuti come importanti fattori di rischio per la malattia.

La predominanza di specie cariogene nel biofilm batterico orale (placca) rappresenta il pre-requisito senza il quale non è possibile l’instaurarsi della patologia.
Il biofilm un’aggregazione complessa di batteri organizzati all’interno di una matrice extracellulare la cui composizione varia durante la vita dell’individuo contribuendo a modificare il rischio di carie.
La componente batterica della placca può essere valutata attraverso l’uso di terreni selettivi che ne permettono una valutazione quantitativa; tuttavia, tale metodica richiede strutture adeguate e personale idoneo.
Nella pratica clinica dei professionisti cui queste Linee Guida si rivolgono (pediatri, neonatologi, odontoiatri, igienisti dentali) è consigliabile utilizzare sistemi di valutazione semi-quantitativi disponibili in commercio. Questi test vengono eseguiti su un campione di saliva, in quanto la concentrazione dei batteri cariogeni in essa contenuti è direttamente proporzionale a quella del biofilm.
Tra i fattori riconducibili all’ospite, quello che maggiormente influenza il rischio di carie è la saliva. La saliva, infatti, svolge molteplici funzioni nel mantenimento della salute orale; costantemente prodotta dalle ghiandole salivari maggiori e minori secondo un ritmo circadiano, fluisce su tessuti duri e molli con un’azione di detersione e lubrificazione; contiene, inoltre,sostanze che le conferiscono capacità antibatteriche di tipo specifico e aspecifico, quali sistemi enzimatici come lattoferrina, lisozima, lattoperossidasi etc. Un’altra proprietà la capacità tampone, costituita principalmente dal sistema bicarbonato e fosfato. Questi sistemi legano gli ioni H+, tamponando il pH acido e riportandolo sopra la soglia di rischio per la demineralizzazione. La saliva contribuisce a remineralizzare le superfici dentali grazie al suo contenuto in minerali come gli ioni calcio e fosfato e sistemi proteici quali le statine e le proteine ricche in prolina. La saliva, quindi, influisce sotto numerosi aspetti sul rischio di carie.
La raccolta di saliva permette di valutare flusso e potere tampone. Il flusso salivare basale inferiore a 0,1 ml/min, o stimolato inferiore a 1,0 ml/min, indica una riduzione del flusso sotto la soglia di rischio per la patologia cariosa. La produzione salivare, tuttavia, dipende da svariati fattori e, quindi, è sempre auspicabile una rivalutazione nel tempo. Il campione salivare permette, inoltre, la valutazione del potere tampone, che, se ridotto, contribuisce a incrementare il rischio.

Più carie tra gli adolescenti

Crescendo, in primo luogo, aumenta l’incidenza della carie: se a 4 anni circa un bimbo su cinque – il 21,6% ha questo problema, a 12 anni quasi un ragazzo su due – 43,1% ha almeno un dente cariato. I problemi sono in parte simili a quelli dei bambini: igiene orale scarsa o scorretta e consumo eccessivo di alimenti dolci e bevande zuccherate. Attenzione, però: gli adolescenti oltre a caramelle e bibite gasate zuccherine consumano anche bibite energetiche e soft drinks: questi, oltre a contenere molto zucchero hanno anche un tasso di acidità elevato, in grado di attaccare lo smalto dei denti.

Come procediamo: il check-up ortognatodontico è il primo passo di ogni trattamento

Consente di valutare gli eventuali problemi di crescita scheletrica dei due mascellari e i disallineamenti dentali nonché di capire il temperamento del paziente e la sua motivazione nell’affrontare la terapia ortodontica. Tutte queste informazioni sono necessarie per progettare il trattamento ortodontico nel modo più efficace per ciascun paziente.
Se il paziente adolescente ha una crescita scheletrica armonica e corretta si tratterà di valutare l’opportunità di un trattamento che stabilizzi l’occlusione per ottenere al tempo stesso l’estetica ottimale del sorriso del paziente. Se invece il paziente presenta problemi di crescita scheletrica e disallineamento che non sono stati affrontati in età infantile con la terapia intercettiva, è necessario valutare se sia ancora possibile agire sullo sviluppo scheletrico, impostando in tal caso la soluzione più efficace per lui. Il trattamento che si basa sullo sviluppo scheletrico può essere effettuato infatti anche nell’adolescenza. Sfruttando i picchi di crescita puberale si potranno ottenere risultati migliori correggendo parzialmente le disarmonie trascurate in età infantile.
Invisalign Teen mette a disposizione degli adolescenti un metodo estetico più flessibile che consente di sfoggiare un bel sorriso senza alcun imbarazzo dal momento che, a differenza degli apparecchi tradizionali gli aligner Invisalign sono comodi, rimovibili e quasi invisibili. Gli adolescenti, quindi, possono vivere la loro normale vita quotidiana senza le restrizioni, l’irritazione o l’imbarazzo associati all’uso di fili e attacchi in metallo.

Le abitudini che danneggiano i denti

I rischi per denti e cavo orale non derivano soltanto dall’alimentazione scorretta. Anche i piercing possono causare danni, perché la presenza, secondo gli esperti, espone maggiormente al rischio di un trauma ai denti e/o alle labbra. Senza contare una scorretta igiene del piercing stesso, questa deve essere garantita da un buon colluttorio oppure con impacchi di semplice acqua e sale per combattere i batteri che si annidano alla base dei piercing responsabili così di processi infettivi. Attenzione anche ai comportamenti scorretti tipici dei giovanissimi: mordicchiare penne e matite, mangiucchiare carta o gomma da cancellare, mettere in bocca oggetti taglienti danneggia denti, gengive e labbra. Anche il fumo ha la sua responsabilità: macchia i denti in modo spesso indelebile, modifica il pH del cavo orale predisponendo alla carie e può addirittura predisporre a forme tumorali.

Le regole per difendere la bocca

Per mantenere i denti sempre sani ecco quindi le regole del Ministero. È bene moderare gli zuccheri, gli energy drink e i soft drink. Per bere comunque è preferibile usare una cannuccia e, in presenza di cibi o bevande acide che già deteriorano i denti, aspettare un po’ per spazzolarli per non peggiorare la situazione. Se non si possono lavare i denti dopo i pasti si può masticare un chewing-gum senza zucchero, allo xilitolo. Le visite odontoiatriche sono essenziali per la diagnosi di disturbi dell’alimentazione come la bulimia o l’anoressia ad esempio, mascherati, attraverso il riconoscimento di segni indicativi: variazioni di colore, forma e lunghezza dei denti e aspetto traslucido. Fumo, alcol e droghe, oltre a creare danni a tutto l’organismo, possono anche predisporre a tumori cavo orale. Il fumo predispone sei volte di più allo sviluppo di un tumore del cavo orale. E anche le bevande alcoliche, per il loro elevato contenuto di zuccheri, provocano un’acidosi orale e predispongono allo sviluppo di erosioni e carie dentali. L’uso e l’abuso di sostanze e di alcuni farmaci determinano alterazioni del senso di fame, in eccesso o in difetto, e modifiche del comportamento alimentare che si ripercuotono anche sulla salute orale. La salute dei denti e della bocca dipende molto dalle abitudini, alimentari e non solo. Ecco le regole da seguire ed alcuni consigli per coltivare un sorriso “stratosferico”!

Sigillatura dei solchi dentali

È un intervento rapido e assolutamente indolore. Il sigillante dentale è infatti un rivestimento che si applica sulla superficie masticante dei denti, creando su di essi una barriera che li protegge dalla carie. Applicato sui denti posteriori e sui solchi dentali è efficacissimo nella prevenzione delle carie occlusali. Il suo spessore è impercettibile, per questo motivo non provoca nessun disagio alla masticazione.

Disordini alimentari

Bulimia, anoressia e disordini alimentari in genere causano seri danni alla salute orale. Ad esempio, vomitare con frequenza colpisce i denti poiché gli acidi presenti nello stomaco indeboliscono lo smalto dentale al punto che il dente cambia colore e dimensione. Se si soffre di disordini alimentari è sempre indispensabile parlarne con uno psicologo e un nutrizionista.

DENTI DEL GIUDIZIO

La maggior parte di noi ha la dentatura permanente completa intorno ai 13 anni, dopodiché, tra i 17 e i 21 anni iniziano a spuntare i denti del giudizio, detti anche terzi molari. Sono denti che possono creare problemi, a volte per esempio non hanno spazio sufficiente per erompere, altre volte erompono in posizione scorretta. È dunque necessario farli controllare regolarmente dal dentista per valutare l’opportunità di intervenire. Ogni paziente è unico, ma in generale potrebbe essere necessario estrarli nei casi seguenti:
  • se provocano dolore
  • se sono causa di carie e infezioni
  • se sono presenti cisti
  • se provocano danni ai denti adiacenti
  • se provocano malattie parodontali

Il fumo

I danni causati dal fumo riguardano tutto l’organismo. Sulla salute orale, i danni specifici sono: denti e lingua macchiati, perdita del gusto e dell’olfatto, alitosi, diminuzione delle difese immunitarie, malattie parodontali, tumore della bocca.
Il fumo è da eliminare, non solo per i denti e la bocca ma per tutto l’organismo. La dipendenza da nicotina è difficile da combattere da soli ma con l’aiuto di persone esperte si può raggiungere questo importante obiettivo.

Piercing

La bocca contiene milioni di batteri, per questo motivo, un piercing sul labbro o sulla lingua può provocare diversi problemi. Parlando o mangiando il piercing urta inevitabilmente contro le gengive, che possono così infiammarsi o ritirarsi, e contro i denti, che possono scheggiarsi. Il piercing può provocare gonfiori e infezioni che possono svilupparsi in patologie più gravi, come ad esempio un’infezione sistemica.
Se avete un piercing, oltre ad essere scrupolosamente attenti all’igiene orale, pulite frequentemente anche il piercing stesso, togliendolo e lavandolo regolarmente in modo da eliminare i batteri che vi si depositano.

Uso di anfetamine e droghe

L’uso di droghe causa danni al sistema nervoso centrale e si ripercuote in modo irrimediabile sulla salute dentale. L’anfetamina, ad esempio, è un eccitante del sistema nervoso che provoca mancanza di respiro, ipertermia, nausea, vomito e carie incalzante. Le droghe causano una veloce compromissione della salute dei denti, che risultano ingrigiti, macchiati, putrefatti o cadenti al punto tale che risultano impossibili da curare e devono essere estratti.

I paradenti

I traumi dentali colpiscono il 20% dei bambini con i denti da latte e il 15% dei ragazzi con i denti permanenti. Per questo, quando si pratica sport, in modo particolare negli sport di contatto, ad esempio, calcio, boxe, basket, rugby, hockey, skateboarding, è opportuno indossare il paradenti. Il paradenti protegge i denti frontali superiori dai traumatismi diretti e contemporaneamente impedisce ai denti inferiori di urtare con violenza quelli superiori, riducendo così notevolmente il rischio di lussazioni e fratture dentali.

Alitosi

L’alitosi è un problema che può colpire anche gli adolescenti e può essere scatenato da diversi fattori. La presenza di carie non curate può causare l’alito cattivo, così come il fumo o una scarsa igiene dentale. Alcuni alimenti quali l’aglio e la cipolla provocano un cattivo alito anche se ci si lava correttamente i denti. Malattie epatiche o renali possono produrre alitosi, così come infezioni sinusali o polmonari, bronchiti e diabete.
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