Teen-Agers
Alimentazione e igiene dentale
Ci sono cibi che, al contrario, favoriscono la salute dei denti e della bocca: frutta e verdura, cereali soprattutto integrali, latticini e yogurt. Per la parte proteica scegliere carne magra e pesce, uova e legumi. Le regole della buona alimentazione per denti e bocca sono dunque le stesse regole da seguire per la salute di tutto l’organismo: una ragione in più per mangiare in modo sano e regolare. In generale, ricordate che più si tengono in bocca cibi dolci senza poi aver cura di lavarsi i denti e più c’è il rischio di danneggiarli.
La Carie
I ragazzi crescono e, con loro, cambiano anche i problemi legati alla salute dei denti. Quando i nostri figli erano piccoli i problemi più seri riguardavano essenzialmente le carie ed i traumi agli incisivi, quando si entra nell’adolescenza gli agenti dannosi per la salute del cavo orale cambiano. Per questo motivo il Ministero della Salute ha messo a punto delle linee guida pensando proprio ai teenagers, per far capire quali sono i comportamenti sbagliati e quali conseguenze possono avere sulla salute della bocca.
La carie è una patologia multifattoriale a carattere infettivo.
Un disequilibrio dell’ecosistema orale si determina quando le specie batteriche cariogene, in particolare streptococchi del gruppo mutans e Lactobacilli, aumentano numericamente a discapito delle specie saprofite. Tale condizione infettiva precede il segno clinico della malattia, rappresentato dalla soluzione di continuo dei tessuti duri. La sola terapia della lesione cariosa, cioè la cura del segno clinico della malattia, non influisce, se non marginalmente, sullo stato infettivo; ciò comporta che il rischio di sviluppare nuove lesioni cariose persiste, se non s’interviene sulle cause della malattia. Una corretta gestione della carie deve, pertanto, prevedere una valutazione del rischio individuale di sviluppare nuove lesioni cariose. L’applicazione di misure preventive è necessaria per ridurre il rischio di nuove lesioni e per arrestare la progressione delle lesioni in fase iniziale.
I fattori eziologici che concorrono a sviluppare la carie sono molteplici.
La malattia, infatti, si sviluppa attraverso una complessa interazione nel tempo tra i batteri acidogeni e i carboidrati fermentabili introdotti con la dieta e fattori legati all’ospite, quali la saliva. A questi fattori se ne aggiungono altri come lo stato socio- economico, l’uso di agenti remineralizzanti, etc… La valutazione del rischio di carie risulta, pertanto, complessa e comprende fattori fisici, biologici, ambientali e comportamentali. Un’elevata concentrazione di batteri cariogeni, abitudini alimentari inappropriate, un inadeguato flusso salivare, un’esposizione al fluoro insufficiente, una scarsa igiene orale e un basso stato socio-economico sono riconosciuti come importanti fattori di rischio per la malattia.
La predominanza di specie cariogene nel biofilm batterico orale (placca) rappresenta il pre-requisito senza il quale non è possibile l’instaurarsi della patologia.
Il biofilm un’aggregazione complessa di batteri organizzati all’interno di una matrice extracellulare la cui composizione varia durante la vita dell’individuo contribuendo a modificare il rischio di carie.
La componente batterica della placca può essere valutata attraverso l’uso di terreni selettivi che ne permettono una valutazione quantitativa; tuttavia, tale metodica richiede strutture adeguate e personale idoneo.
Nella pratica clinica dei professionisti cui queste Linee Guida si rivolgono (pediatri, neonatologi, odontoiatri, igienisti dentali) è consigliabile utilizzare sistemi di valutazione semi-quantitativi disponibili in commercio. Questi test vengono eseguiti su un campione di saliva, in quanto la concentrazione dei batteri cariogeni in essa contenuti è direttamente proporzionale a quella del biofilm.
Tra i fattori riconducibili all’ospite, quello che maggiormente influenza il rischio di carie è la saliva. La saliva, infatti, svolge molteplici funzioni nel mantenimento della salute orale; costantemente prodotta dalle ghiandole salivari maggiori e minori secondo un ritmo circadiano, fluisce su tessuti duri e molli con un’azione di detersione e lubrificazione; contiene, inoltre,sostanze che le conferiscono capacità antibatteriche di tipo specifico e aspecifico, quali sistemi enzimatici come lattoferrina, lisozima, lattoperossidasi etc. Un’altra proprietà la capacità tampone, costituita principalmente dal sistema bicarbonato e fosfato. Questi sistemi legano gli ioni H+, tamponando il pH acido e riportandolo sopra la soglia di rischio per la demineralizzazione. La saliva contribuisce a remineralizzare le superfici dentali grazie al suo contenuto in minerali come gli ioni calcio e fosfato e sistemi proteici quali le statine e le proteine ricche in prolina. La saliva, quindi, influisce sotto numerosi aspetti sul rischio di carie.
La raccolta di saliva permette di valutare flusso e potere tampone. Il flusso salivare basale inferiore a 0,1 ml/min, o stimolato inferiore a 1,0 ml/min, indica una riduzione del flusso sotto la soglia di rischio per la patologia cariosa. La produzione salivare, tuttavia, dipende da svariati fattori e, quindi, è sempre auspicabile una rivalutazione nel tempo. Il campione salivare permette, inoltre, la valutazione del potere tampone, che, se ridotto, contribuisce a incrementare il rischio.
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DENTI DEL GIUDIZIO
- se provocano dolore
- se sono causa di carie e infezioni
- se sono presenti cisti
- se provocano danni ai denti adiacenti
- se provocano malattie parodontali
Il fumo
Piercing
Uso di anfetamine e droghe
L’uso di droghe causa danni al sistema nervoso centrale e si ripercuote in modo irrimediabile sulla salute dentale. L’anfetamina, ad esempio, è un eccitante del sistema nervoso che provoca mancanza di respiro, ipertermia, nausea, vomito e carie incalzante. Le droghe causano una veloce compromissione della salute dei denti, che risultano ingrigiti, macchiati, putrefatti o cadenti al punto tale che risultano impossibili da curare e devono essere estratti.
I paradenti
I traumi dentali colpiscono il 20% dei bambini con i denti da latte e il 15% dei ragazzi con i denti permanenti. Per questo, quando si pratica sport, in modo particolare negli sport di contatto, ad esempio, calcio, boxe, basket, rugby, hockey, skateboarding, è opportuno indossare il paradenti. Il paradenti protegge i denti frontali superiori dai traumatismi diretti e contemporaneamente impedisce ai denti inferiori di urtare con violenza quelli superiori, riducendo così notevolmente il rischio di lussazioni e fratture dentali.